Indebitamento imprevisto, crisi sociale, usura. Sono le tre calamità che stanno colpendo tante famiglie della nostra regione nel dopo-lockdown, sostituendosi in modo ancora più subdolo al virus da cui sono state generate. Questa situazione drammatica emerge dall’ultimo rapporto redatto da Federconsumatori Lazio, che fotografa il dramma di chi si è indebitato per pagare l’affitto, una retta scolastica o per aver programmato e anticipato le somme di viaggi che sono saltati.
Durante i due mesi del confinamento, e in particolare da marzo a maggio, l’associazione ha raccolto oltre 2mila richieste di auto da parte di famiglie indebitate per contenziosi con banche, agenzie di viaggio, o per l’acquisto di beni sospesi e non rimborsati. Si tratta di debiti che partono dai 2mila euro fino a toccare i 20mila. Secondo l’analisi di Federconsumatori, il 27% sono causati da contenziosi con le banche; un altri 21% si deve ad acquisti onerosi di beni e servizi sospesi per l’emergenza sanitaria, ma già saldati; il restante 16% a viaggi pagati e non rimborsati.
Mentre rispetto al 2019, l’indebitamento è più che raddoppiato sia in relazione ai presti bancari, sia per acquisti di beni, viaggi o servizi.
Come spiega il Presidente di Federconsumatori Lazio, Stefano Monticelli, si sono maggiormente indebitati durante l’emergenza soprattutto i pensionati e i lavoratori dipendenti. Come se l’epidemia avesse voluto accanirsi su quello che una volta era considerato il ceto medio. Per queste due categorie, infatti, il rapporto con le banche p diventato problematico. L’associazione ha contato almeno mille famiglie, fra quelle assistite, che si sono indebitate nel periodo lockdown perché hanno dovuto pagare mutui o aperto prestiti con gli istituti di credito. Il numero, però, è di gran lunga inferiore a quanto accade nella realtà. In proposito, il presidente Monticelli spiega che “prima dell’epidemia, i consumatori chiedevano il nostro sostegno, una bolletta esagerata, una truffa, o un caso di malasanità. Adesso lamentano più problemi: per andare in crisi basta anche un viaggio. Emerge una nuova fascia di cittadini in difficoltà che fino a ieri se la cavavano, ma adesso arrancano perché afflitti da molteplici problemi che colpiscono il reddito”.
Se le modalità dell’indebitamento sono cambiate, di parte passo si è adeguata anche l’usura. L’osservatorio antifrasi di Confcommercio Roma spiega che le famiglie si stanno rivolgendo ai “cravattari” anche per pagare le bollette o le spese mediche. E questo perché non riescono ad arrivare alla fine del mese. “Prima del Covid-19 il problema erano i debiti - specifica il presidente dell’osservatorio e vice della Federazione Italiana Antiracket, Luigi Ciatti - adesso, invece ,sono le spese primarie. Si sta verificando un progresso impoverimento delle famiglie, che non dispongono più di liquidità e pensano all’usuraio anche per avere 500 euro”.
Non differisce molto da quella regionale e della Capitali la situazione debitoria delle on provincia di Latina, a dichiararlo è Laura Ardia presidente della Federconsumatori Frosinone Latina.